lunedì 1 marzo 2010

Frankenstein

Ho avuto svariate relazioni, diversi amori e molti amici. Ciò nonostante i maschi continuano ad essere degli strani animali, per me.
Alcuni tra loro sono passati senza lasciare traccia; altri hanno segnato la mia vita, ma ricordo benissimo sia gli uni che gli altri.
Enrico, per esempio, è una persona dolcissima e sensibile. Ricordo che un pomeriggio che mi trovai a passare sotto la casa che divideva con la sorella, gli citofonai per farmi invitare a bere un caffè. Lo trovai, in una stanza resa dorata dal tramonto ottobrino, a stirare le camicie sue e, udite udite, della sorella! Il televisore rigorosamente spento ed i notturni di Chopin facevano sembrare la scena quella di un film. Mi dissi che un uomo così non avrei dovuto farmelo scappare e cominciammo a frequentarci assiduamente. Peccato che avesse la pessima abitudine di scrivere tutto, ma proprio tutto quello che spendeva con una precisione ed una pazienza degna di un certosino: ovunque eravamo, insieme ai soldi tirava fuori un libricino nero dove appuntava le spese. Lo lasciai per strada il pomeriggio che sul quel libretto lo trovai a scrivere “due caffè” all’uscita di un bar.
Marco, invece, era la passione fatta uomo. Quando mi camminava accanto sentivo arrivare dalla sua parte il calore dell’inferno. Continuava a mettermi le mani addosso ovunque fossimo sguinzagliando la bestia “ch’entro mi rugge”. Mi ripeteva in continuazione che soltanto io gli facevo quest’effetto. Ma una sera, dopo l’ennesimo pomeriggio di sesso sfrenato, mentre brancolavo alla ricerca delle chiavi della macchina per riportarlo a casa, si voltò verso di me e, molto semplicemente, mi comunicò di avere un appuntamento con una vecchia fiamma con la quale già da tempo…”si vedeva”
Vogliamo parlare di Stefano? Semplicemente meraviglioso!!! Affascinante, colto, sportivo, generoso e politicamente dalla parte giusta. I suoi limiti erano…altrove: il sesso, per lui, era una vera fatica. TUTTO era preferibile al sesso. E’ durata tre settimane; anche troppo, a pensarci bene.
E Danilo? Ah, Danilo! Che persona! Ricordo che la domenica mattina, dopo la nostra prima notte insieme, quando gli proposi, vista la bellissima giornata, di andare a Trevignano a mangiare alla mitica “Casina bianca”, mi guardò smarrito e disse di avere un forte mal di testa. Insistetti e lui si convinse. In trattoria scelse un tavolo vicino a quello occupato da un gruppo di ragazzi allegri e rumorosi che avevano messo una radio tra i piatti per seguire il derby Roma – Lazio. Gli dissi che forse non era la scelta migliore ma lui, con aria sofferente, fece un cenno che voleva dire: “Che vuoi fare? Sopporterò pazientemente”. Durante il pranzo fu particolarmente silenzioso ma la sua faccia tirata la diceva lunga sul livello di sofferenza. Mi sentii un verme e decisi che, tornati a casa mia, sarei riuscita a farmi perdonare. I ragazzi vicino a noi continuavano ad incitare la loro squadra, la Lazio, che evidentemente non se la passava bene. Nel frattempo mi guardavo intorno: il sole calava con lentezza rendendo l’aria morbida e io ero veramente felice. Cercai di rendere partecipe Danilo di questa sensazione e lui fece un cenno come a dire :” Lasciami perdere, non riesco neanche ad ascoltarti” I ragazzi dicevano: No, no…. fermatelo, buttatelo giù…..nooooo” e Danilo, scattato improvvisamente in piedi,:”Siiiiiiiiiiii…….ammazzali, faje li bozzi, fajene n’artri tre!!!!” Credo che sia ancora sulla Cassia bis ad aspettare un passaggio.
Ancora oggi, che ho ..’ntasette anni, mi chiedo:” Quanti uomini ci vogliono per assemblarne uno decente??”

1 commento:

uv@matura ha detto...

suppongo tutti quelli che incontri..senza per forza plasmarne uno solo...non esiste l'uomo perfetto...dura solo fino a che ne sei perdutamente innamorata e poi svanisce nei difetti....siamo troppo esigenti, noi donne quasi perfette!

 
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